Tutti conosciamo le care e vecchie catene di Sant’Antonio…quando sui nostri nokia 3210 arrivavano tramite SMS infiniti e l’unico impegno era leggerle e decidere se valeva la pena di condividerle con gli amici oppure no; spesso si trattava di auguri per il nuovo anno o di belle storie strappalacrime finite bene inviateci per farci capire “il senso della vita”; qui l’effetto negativo poteva essere quello di scocciare e annoiare il ricevente.
Oggi, nell’era digitale, queste catene sono state soppiantate dalle cosiddette condivisioni virali di immagini, video, testi, e, con l’introduzione degli smartphone, la disponibilità capillare della rete web e la facilitazione dell’invio di messaggi anche tramite le nuove piattaforme di messaggistica (come WhatsApp), la situazione si è un po’ complicata: alla lettura magari svogliata, sovrappensiero, o anche interessata di una volta si deve aggiungere una particolare attenzione al dettaglio; infatti, anche se in apparenza innocue, piacevoli o addirittura invitanti, queste condivisioni potrebbero crearci dei problemi più gravi: come compromettere il funzionamento del nostro dispositivo o l’integrità di alcuni nostri dati personali.
Il rischio di condividere
Oggi ci si chiede se tra la miriade di immagini che riceviamo e inviamo tramite il nostro smartphone ci possano essere dei virus, con il pericolo che approfittando della viralità del fenomeno si possano diffondere in modo capillare in pochissimo tempo.
Poco tempo fa ci fu grande clamore su una notizia secondo cui le immagini condivise in modo virale tramite le più note piattaforme di messaggistica potessero contenere virus con il potere di intaccare lo smartphone se aperte, con tanto di citazioni a servizi su giornali tv ed enti autorevoli; ciò si rivelò essere una totale bufala, infatti sembra che i virus non possano tecnicamente nascondersi all’interno di una immagine, se non in determinate situazioni e con complicate tecniche ad oggi ancora materia di studio (ma non ci dilungheremo su questo), di sicuro nelle immagini inviate tramite messaggistica o i social non risiedono virus letali. Tuttavia ciò non significa che le condivisioni virali siano completamente scevre da ogni pericolo, anzi possono davvero compromettere il funzionamento dello smartphone e l’integrità dei dati in esso contenuti, ma solamente nel caso in cui contengano un link cliccabile. Questo link può infatti condurre l’utente su un sito esterno malevolo o direttamente procedere allo scaricamento di un file maligno; il testo e le immagini contenute nel messaggio servono unicamente ad invogliare l’utente a cliccare tale link. In ogni caso viene installato un file che carica un virus sul dispositivo il quale può intaccarne il funzionamento, rendendolo totalmente o parzialmente inutilizzabile, intercettare le informazioni personali custodite sul telefono e addirittura potrebbe essere comprensivo di keylogger, ovvero un software malevolo in grado di “leggere” i tasti digitati da tastiera, così da intercettare anche password nascoste o numeri di carta di credito. Spesso il virus può leggere la lista dei nostri contatti per poter inviare lo stesso file anche a loro ed avere quindi una percentuale di possibilità di replica molto alta.
L’unico modo per proteggersi da questi “inconvenienti” è il buon senso:
- accertarsi sempre della buona fede di una condivisione
- non cliccare mai link sospetti
I periodi migliori per questo fenomeno sono proprio quelli delle feste, in cui tutti siamo più invogliati a partecipare e condividere le nostre emozioni. Particolare attenzione quindi alle condivisioni sospette.
Anche sui social vale la stessa regola dei link: non cliccate nessun link legato ad un post condiviso se avete dei sospetti!