Covid-19 – via libera alla rivoluzione digitale

Le buie settimane del lockdown sono state governate dalla grande potenza di Internet e del mondo digitale.

Marco Bracconi, giornalista del quotidiano Repubblica nel libro “La mutazione”, scrive una lettera aperta al Covid-19Da questo documento emergono diversi aspetti di una trasformazione che ormai ha preso il sopravvento.

Il meccanismo del lockdown aveva creato l’accelerazione del digitale che è entrata prepotentemente nella nostra società, nel lavoro, e nelle relazioni pubbliche. Abbiamo smesso di interrogarci sullo spazio che la rete occupa nelle nostre vite per dare ad Internet un ruolo primario e garantito.

La nostra società è organizzata da corpi umani connessi tra loro.Con questa rivoluzione non ci limitiamo a parlare solo di qualcosa di momentaneo ma di qualcosa che sostituisce legami veri e reali con un ambiente virtuale.

Noi controlliamo il nostro corpo, mentre l’identità digitale viene controllata dalla Rete. La rappresentazione simbolica che ci restituisce la presenza digitale su programmi di videochiamata come Meet, Zoom ecc.. sostiuisce una realtà fisica.

L’ultimo rapporto di McKinsey & Company, la società internazionale di consulenza manageriale evidenzia come oggi, in italia, potrebbe avvenire la sostituzione di circa la metà dei lavoratori attuali dalle nuove tecnologie.

Consultiamo l’email togliendo il lavoro al postino, andiamo al bancomat al posto di rivolgerci ad un operatore, paghiamo alla cassa della Coop cliccando su uno schermo, consultiamo Booking senza recarci in un’agenzia di viaggio, potremmo andare avanti per ore.. Stiamo mettendo al primo posto le macchine e al secondo posto l’uomo.

Diventa necessario quindi, uno scatto di consapevolezza. La società dovrebbe essere un posto dove le persone stanno vicine e condividono le proprie idee. La tecnologia è veloce, ragiona matematicamente, mentre la democrazia è un processo lento che va di pari passo con il senso della ragione e del pensiero critico.

Le connessioni digitali rispondendo al bisogno di contatto in un momento di isolamento, hanno aumentato la distanza reale tra le persone. Il virus non ha fatto altro che sancire questa mutazione della comunicazione.